"Pajè" Vecchie Viti Barbaresco DOCG 2015 Roagna

SKU: 426
"Pajè" Vecchie Viti Barbaresco DOCG 2015 Roagna

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Gambero Rosso:
2013
1 1 1 Guida Gambero Rosso: Annata 2013 "Vino da molto buono a ottimo"
Denominazione: Barbaresco DOCG
Annata: 2015
Regione: Piemonte, Barbaresco
Tipologia: Rosso
Vitigni: Nebbiolo 100%
Colore: Rosso granato intenso
Profumo: Impattanti note terziarie speziate, animali si mischiano e fondono a profumi floreali intensi
Gusto: Persistente, equilibrato, elegante
Gradazione: 14%
Temperatura di Servizio:
18-20°C
Formato: Bottiglia 75 cl
Vigneti: Vigne provenienti dal cru Pajè di età compresa tra i 50 e i 60 anni situate su suolo marnosi e calcarei
Vinificazione: Fermentazione spontanea in tini di legno e macerazione sulle bucce fino a 70-90 giorni
Affinamento: Maturazione in botti di rovere francese per 60 mesi
Filosofia Produttiva:
Vino biologico

Il Barbaresco Pajè Vecchie Viti è l'autoritratto del nebbiolo nella sue espressione più etree e sublime. Frutto del notevole bagaglio culturale tanto di esperienza quanto di cultura di Luca Roagna . Nasce da uve provenienti da un unico vigneto di circa due ettari nel comune di Barbaresco, da terreni ricchi di marne calcalerei e da viti di età compresa tra 50 e 60 anni. Vendemmia rigorosamente manuale, quasi maniacale per controllare l'integrità di ogni singolo acino. Fermentazione spontanea in tini di legno con una lenta macerazione sulle bucce e poi una lunga maturazione in una botte di rovere neutro per circa 5 anni. Un vino raro, la cui produzione ogni anno è sempre più limitata. Il Barbaresco Pajè Vecchie Viti dovrebbe essere nominato patrimonio dell'Unesco e ogni appassionato di vino dovrebbe cercare di accappararsi almeno una bottiglia, da annoverare negli annali perché farà storia. E' un vino che viaggia tra il sacro e l'ultraterreno. Al naso, dopo aver garantito il giusto tempo per aprirsi, regala note di rosa canina, violetta appassita, poi odori terziari di tabacco e animale che si fondono a una sottile linea di garrigue che pervade l'intero calice. In bocca una lunga trama pura ed elegante, potenza e austerità giocana insieme. Anche solo scrivere di questo vino fa emozionare, provate ad immaginare cosa significa berlo.

E' il 1929 quando Maria Candida, promessa sposa di Giovanni, porta come sua dote una parcella della vigna Montefico di Barbaresco. Pochi anni dopo Giovanni compra anche il vigneto Pajè e una piccola parcella del cru Asili di Barbaresco. Da qui inizia la storia. Non solo la storia di Roagna, ma la stessa storia del vino. Oggi l'azienda è condotta da Luca ed i suoi sono vini che se non ci fossero dovrebbero inventarli. Luca Roagna è diventato il profeta del Nebbiolo. Le sue sono interpretazioni che ogni anno si rivelano come superbe, sublimi. Non ci sono espressioni più eteree del nebbiolo se non le sue.

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