Denominazione: | "Encry Brut" Grand Cru Blanc de Blancs Encry |
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Annata: | s.a. |
Regione: | Francia, Champagne |
Tipologia: | Champagne |
Vitigni: | 100% Chardonnay |
Colore: | Giallo paglierino chiaro, brillante, dal perlage fine e persistente |
Profumo: | Sentori di frutta, soprattutto agrumi, e note gessate a richiamare una bella mineralità |
Gusto: | Avvolgente, fresco, minerale |
Gradazione: | 12% |
Temperatura di Servizio: |
6/8°C |
Formato: | Bottiglia 75 cl |
Vigneti: | Chardonnay allevato nel villaggio Le Mesnil-sur-Oger su suoli ricchi di calcite |
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Vinificazione: | Pressatura nella "Coquard", prima fermentazione in serbatoi d'acciaio termoregolati, nessuna filtrazione, seconda fermentazione in bottiglia con lieviti selezionati |
Affinamento: | Affinamento sulle fecce fini per circa 42 mesi, remuage manuale sulle pupitre, sboccatura alla voleè |
Filosofia Produttiva: |
Vino biodinamico |
Lo Champagne "Encry Brut" Grand Cru Blanc de Blancs di Encry nasce da uve 100% Chardonnay nel villaggio Le Mesnil-sur-Oger, uno dei 17 Grand Crus, nella Côte des Blancs, a Reims.
Il processo di vinificazione prevede una prima fermentazione in serbatoi d'acciaio a temperatura attestata intorno ai 18-20 °C, mentre, la seconda fermentazione avviene in bottiglia grazie all'aggiunta di lieviti selezionati. Segue poi un affinamento sulle fecce fini per circa 42 mesi. Il Remuage viene effettuato manualmente mentre le bottiglie si trovano ancora sulle pupitre, e la sboccatura è alla voleè.
Il vino è brillante, di un colore giallo paglierino chiaro, caratterizzato da un perlage fine e persistente. Al naso si percepiscono subito sentori di frutta, soprattutto di agrumi, e poi anche note gessate a richiamare una bella mineralità che si ritrova anche in bocca, dove queste piccole bollicine avvolgono il palato in un velo di morbidezza, lasciando spazio anche ad una bella freschezza e ad una bella mineralità.

La sorpresa sta nello scoprire che dietro questo Champagne e quindi dietro la Maison, c‘è la mano, la mente e il cuore di un italiano, anzi di due italiani, marito e moglie, Enrico Baldin e Nadia Nicoli. Il primo a trovarsi in Champagne per ragioni di lavoro fu Enrico, ingegnere naturalistico devoto al ripristino ambientale, che ha contribuito, nei territori prima di viticoltura toscana e poi in quelli di Champagne, a realizzare dei sistemi di "idrosemina" chepermettevano una maggiore ossigenazione alle radici della vite, grazie all'applicazione nel terreno di un mix di prodotti naturali (sementi, etc). Sulla scia del naturale vi è anche tutto ciò che concerne l'allevamento e la produzione degli Champagne di Ecry, indirizzandosi così verso una filosofia produttiva biodinamica.
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