Bertani e Amarone della Valpolicella?

La  tradizione, il mito, e la cultura. Sono tutte racchiuse in Bertani, storica cantina della Valpolicella diventata custode dell’Amarone.

Perché dici Amarone e pensi a Bertani, dici Bertani e pensi all’Amarone.

L’uno coesiste insieme all’altro.

Perché?

Perché poche cantine, come Bertani, hanno conservato uno  stile, diremo quasi immutato del proprio modo di vedere il vino e di produrlo.

E non è davvero un gioco da ragazzi produrre, sempre e costantemente, un Amarone della Valpolicella riprendendo gli umori delle annate e del territorio.

Vi diamo alcune informazioni a proposito dell’Amarone della Valpolicella Classico di Bertani, per inquadrarne il contesto produttivo:

Le uve provengono della Cantina Bertani provengono da sempre dalla Tenuta Novare,  a Negrar.

Si utilizza in prevalenza corvina veronese per l’80 per cento e poi rondinella per la restante parte.

E dal momento della vendemmia ecco che inizia un vero e proprio spettacolo teatrale suddiviso in atti:

• Si inizia con l’appassimento delle uve che si protrae per circa 3 mesi su graticci di legno in ambiente naturale. La particolarità è nel caso di Bertani è che, appunto, non è un appassimento artificiale ed è per questo che il suo Amarone è uno dei pochi le cui caratteristiche vengono influenzate anche da fattori climatici successivi alla vendemmia.
• Dopo di che nel mese di dicembre inizia la fermentazione che avviene in acciaio.
• I vini poi vengono trasferiti in grandi botti di rovere di Slavonia per un periodo di 7 anni, senza mai venire travasati.

Ecco questi i passaggi principali. E Bertani ci tiene così tanto a fare bene che non sempre l’Amarone della Valpolicella Classico di Bertani viene prodotto, Ad esempio nel 2014 e nel 2020 si è preferito non produrle pur di non immettere sul mercato qualcosa che non corrispondesse all’idea di Amarone della Valpolicella Classico secondo Bertani. Una scelta che appartiene solo ai produttori veri di vino, come Bertani.