Denominazione: | Brunello di Montalcino DOCG |
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Annata: | 2015 |
Regione: | Toscana |
Tipologia: | Rosso |
Vitigni: | Sangiovese 100% |
Colore: | Luminoso rosso rubino |
Profumo: | Erbe, sapori aromatici, sottobosco, ciliegie amare |
Gusto: | Sorso austero, elegante, sapido |
Gradazione: | 14,5% |
Temperatura di Servizio: |
18-20°C |
Formato: | Bottiglia 75 cl |
Vigneti: | Vigne di proprietà situate attorno alla tenuta Il Greppo |
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Vinificazione: | Estrazioni brevi, fermentazione dai 16 ai 18 giorni in cemento |
Affinamento: | 3 anni in botti di rovere di Slavonia |
Filosofia Produttiva: |
Vini Convenzionali |
Il Brunello di Montalcino Biondi-Santi è il primo Brunello nella storia e incarna da 150 anni la visione che nell'ottocento ispirò Clemente Santi nella creazione della sua prima espressione. Fu infatti Clemente che decise di denominare la sua prima bottiglia di "Vino Rosso Scelto" appunto come "Brunello". Ci vorrà, però, un salto di oltre due generazioni di Biondi Santi, passando per Ferruccio, nipote di Clemente, (che nel 1888 etichettò per la prima volta una bottiglia di Brunello di Montalcino) per arrivare poi a Tancredi (che nel 1927 dette inizio al fascinoso rito della ricolmatura delle vecchie riserve, iniziando con i millesimi 1888 e 1891) "per vedere finalmente riconosciuta, nel 1980, la DOCG Brunello di Montalcino.
La degustazione del Brunello di Montalcino Riserva DOCG 2015 è un'occasione rara e speciale. E come tale necessita di un momento speciale. La Riserva è infatti già di per se un evento speciale, visto che non è prodotta tutti gli anni, anzi dal 1888 sino ad oggi, questa bottiglia è stata prodotta soltanto 40 volte. Tradizionalmente, le uve per la Riserva provengono dai vigneti più vecchi con oltre 25 anni d'età. Al centro dell'antica cantina di Tenuta Greppo giace una stanza gelosamente custodita al riparo dalla luce e dai rumori del mondo, dedicato interamente alla Riserva. E' "La Storica", la cantina dove Biondi-Santi conserva le bottiglie di ogni annata di Riserva mai prodotta. "La Storica" è un luogo intimo dove le bottiglie riposano nude all'interno di piccole nicchie, ognuna dedicata ad un'annata. Nude, abbigliate solo con una goccia di cera d'api sopra il tappo di sughero per garantirne l'integrità e la tenuta nel tempo.

Per evitare di intaccare la storia, forse, sarebbe opportuno una descrizione asettica di ciò che è stato Biondi Santi per il vino italiano e per la stessa storia dell'Italia. Merito di Clemente Biondi Santi se oggi, infatti, esiste il Brunello di Montalcino. Quando in quel lontano 1820 iniziò a seguire le sorti di quella che era semplicemente la fattoria Il Greppo, ai tempi dedita alla sola produzione di Moscatello di Montalcino. Ma il percorso oggi continua ed è nelle mani del gruppo francese EPI che facendosi custode del passato, oggi conduce l'azienda con innovazione garantendo sempre alti gli standard qualitativi ai quali la famiglia Biondi Santi ci ha da sempre abituato.
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