Denominazione: | Friuli DOC |
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Annata: | 2019 |
Regione: | Veneto |
Tipologia: | Rosso |
Vitigni: | Refosco 100% |
Colore: | Rosso rubino dai riflessi violacei |
Profumo: | Frutta rossa, erbe, spezie piccanti |
Gusto: | Sorso fresco, sapido, morbido |
Gradazione: | 12,5% |
Temperatura di Servizio: |
16-18°C |
Formato: | Bottiglia 75 cl |
Vigneti: | Vigne esposte a nord di Venezia in un’area chiamata Grave Friulana dal terreno composto principalmente da calcare e pietra |
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Vinificazione: | Fermentazione in acciaio |
Affinamento: | In acciaio e un breve periodo in legno |
Filosofia Produttiva: |
Vini Convenzionali |
Sin dall’antichità il Refosco era considerato vino di grande rinomanza. Già i romani lodavano le sue qualità e il particolare colore del grappolo, intenso e scuro, tanto da denominarlo Racimulus fuscus, espressione poi tradotta nel volgare Ràp fosc, grappolo scuro, da cui il nome attuale. Nel corso dei secoli il Refosco ha trovato la sua casa in Friuli. In tutti i banchetti dei quali si ha certezza storica, questo vino era presente in compagnia di altri friulani come Picolit, Ribolla e Ramandolo.E il Refosco di Albino Armani non fa eccezione alla nobiltà intrinseca di questo vino, le cui viti affondano le proprie radici nella zona dei Magredi, ai piedi delle Alpi Carniche dell’Alta Grave Friulana.
Il Refosco dal peduncolo di Albino Armani si presenta in un vivace color rosso rubino dai riflessi sgargianti e regala un bouquet olfattivo ricco e gioioso che profuma di frutta rossa fresca. Ma bastano alcune roteazioni del calice per sprigionare piacevolissimi sentori speziati e di erbe scure e leggere tostature. Il sorso è misura e potenza, calibratissimo tra freschezze e morbidezze. Un gran bel bere.

Albino Armani è veneto d’origini, ma il Friuli ce l’ha sicuramente nel sangue. La sua avventura, inizia ormai oltre 20 anni fa, nella Grave del Friuli, ai piedi delle Alpi Carniche. Un territorio difficile, con suoli ricchi di sassi e ghiaia (i magredi), forti venti e sbalzi termici, ma Albino ci ha sempre creduto e oggi, infatti, è a capo dell’omonimo marchio di “Viticoltori dal 1607” un progetto che abbraccia Trentino, Veneto e Friuli, per un totale di oltre 300 ettari certificati SQNPI (agricoltura integrata).
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