Bibenda:
Vitae:
2017
2017












Denominazione: | "Torrefavale" Greco di Tufo DOCG Cantine dell'Angelo |
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Annata: | 2018/19 |
Regione: | Campania, Irpinia |
Tipologia: | Bianco |
Vitigni: | Greco 100% |
Colore: | Giallo dorato paglierino intenso e dai vivaci riflessi |
Profumo: | Impattanti note minerali e fruttate |
Gusto: | Persistente, fresco, sapido |
Gradazione: | 13% |
Temperatura di Servizio: |
8-10°C |
Formato: | Bottiglia 75 cl |
Vigneti: | Vigne a 600 metri di altitudine, su terreni sovrastanti le cave di zolfo |
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Vinificazione: | Pressatura soffice e fermentazione alcolica con lieviti indigeni in acciaio |
Affinamento: | Maturazione in acciaio |
Filosofia Produttiva: |
Vino naturale |
Torrefavale nasce da uve raccolte e selezionate di un singolo cru: un piccolo vigneto che si trova sulla collina di Santa Paolina a 600 metri di altitudine su terreni ricchi di zolfo e minerali. Affina per 12 mesi in acciaio e poi 6 mesi in bottiglia prima di poter essere immessa in commercio. Le fermentazioni partono spontanee coi soli lieviti indigeni. Un vino unico espressione integra e sincera del territorio e della sua annata. Merito di Angelo Muto e del suo enologo, Luigi Sarno, che perseguono la stessa filosofia di lavoro: il rispetto della natura.
Le pareti del calice di Torrefavale sono intrise di odori sulfurei, ma una leggera rotazione sprigiona poi note di erba verde bagnata e vaghi e quanto mai delicati odori floreali. L'impatto è sottile e mai virulento, un bouquet che si contempera senza alcuna prevalenza, conferendo quasi un unicum di odori che si rivela oltremodo piacevole. Al sorso la bocca, invece, è netta, essenziale, con uno slancio maggiore verso la sapidità, quasi salinità. Il finale firma l'identità di questo vino con una lunga persistenza.

Sulla strada che separa Benevento da Avellino, è qui che si posiziona la roccaforte del greco: a Tufo. E senza dubbio il suo feudatario è Angelo Muto, vigneron di Cantine dell'Angelo. 900 sono gli abitanti che custodiscono il più piccolo degli areali di questa DOCG per poco più di 500 ettari quasi totalmente parcellizzati: minuscoli cru al pari di quelli francesi, e ad occhi chiusi il greco di Cantine dell'Angelo è un sancerre e se così non è allora il sancerre è un greco. Il "benefattore" di queste zone è lo zolfo, questo minerale, infatti, è il principale componente del terreno tufaceo, prevalentemente argilloso e calcareo, ed è il principale responsabile di quelle note sulfuree segno inconfondibile di ogni calice di greco che provenga da queste zone e al pari di ogni calice di sancerre che provenga dalla Loira.
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